SENOLOGIA INTERVENTISTICA
E' un ambito della senologia che prevede l'utilizzo di metodiche minimamente invasive mirate all'approfondimento di lesioni dubbie o sospette agli esami di 1° e/o 2° livello nell'ambito del percorso di screening organizzato. Possono essere anche esami ambulatoriali o pre-operatori.
ESAME CITOLOGICO (FNAC) - BIOPTICO (CNB) - ISTOLOGIA VUOTO-ASSISTITA (VABB)
La natura di lesioni riscontrate radiologicamente o clinicamente palpabili è confermata a seguito di esami cito-istologici (ago aspirato/ago biopsia).
Presso l’UOSD di Diagnostica Senologica di Caserta, il mercoledì mattina (8:30 - 14:00), vengono effettuate procedure citologiche e/o istologiche ecoguidate.
L’indagine citologica precede sempre quella istologica nei casi sospetti alle indagini radiologiche (B3, B4, B5). L’agoaspirato ecoguidato si effettua senza anestesia locale con aghi di calibro 24 Gauge.
Il referto citologico viene espresso secondo la classificazione di Sapino et al. Pathologica, 91, 203-208, 1999 che prevede la distinzione di 5 classi che gradano il rischio di malignità (R.O.M.)
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In caso di lesioni dubbie C3-C4, si procede all’esecuzione di esami bioptici con aghi di grosso calibro (14-16 Gauge) o “Core-biopsy” con prelievo istologico per via percutanea, a mano libera su lesioni palpabili o sotto guida ecografica, previa infiltrazione con anestetico locale. Possono essere ottenuti frustoli di maggior spessore utilizzando la metodica “vuoto-assistita”, cioè sfruttando un’apparecchiatura che consente di sezionare ed aspirare il tessuto con un meccanismo sottovuoto. Tale ultima metodica è eseguibile sia sotto guida mammografica (TOMOBIOPSY)o sotto guida ecografica (ECO-VABB). In quest'ultimo caso, l'UOSD di Diagnostica Senologica è uno dei pochi centri a possedere un'apparecchiatura dedicata che, con la competenza ed esperienza del nostro personale, contribuisce a rendere più veloci e ben tollerati i prelievi.
L’indagine istologica consente la determinazione dell’istotipo e delle caratteristiche biologiche della neoplasia ed è fondamentale in fase pre-operatoria per pazienti non operabili che necessitano di terapia medica neo-adiuvante. Il referto istologico è classificato come riportato nella seguente tabella.
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Il prelievo viene in genere effettuato con la collaborazione di tutte le figure professionali coinvolte in relazione alle necessità della paziente e al tipo di prelievo (Radiologo, Anatomo-Patologo, Infermiere, TSRM).
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TOMOBIOPSY
La Tomobiopsy è una tecnica di Senologia Interventistica, solo minimamente invasiva, che consente di effettuare prelievi bioptici (microistologici) con ago sottile (9G o 12G) attraverso una procedura semiautomatica vuoto-assistita sotto guida tomosintesi (3D).
Viene effettuata il giovedì pomeriggio, dopo consulenza senologica con la collaborazione di tutte le figure professionali coinvolte in relazione alle necessità della paziente e al tipo di prelievo (Radiologo, Anestesista, Infermiere, TSRM)..
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​L'esame viene eseguito con mammografo Hologic Selenia Dimensions dotato del sistema Affirm™ per la biopsia della mammella in verticale. Attraverso un software dedicato è possibile l’acquisizione automatica delle immagini, semplificando le procedure di centraggio della lesione in studio; inoltre, il sistema di supporto del manipolo/ago da biopsia ha un’inclinazione di 10° rispetto all’asse verticale che consente accertamenti diretti con una migliore visualizzazione dell’area di interesse.
In particolare, al modulo Affirm™, perfettamente integrato nel mammografo, viene agganciato il manipolo EVIVA, a sua volta collegato ad un sistema VABB (Vacuum-Assisted Breast Biopsy, ATEC Sapphire®) che, con aghi da 9 o 12 Gauge, della lunghezza di 13 cm e con finestra di prelievo da 20 e 12 mm, consente il prelievo in aspirazione sottovuoto di frustoli di tessuto che vengono depositati in appositi contenitori marcati per la successiva analisi istologica.
Per sottoporsi all’esame, la paziente deve aver eseguito un esame del sangue (Emocromo, PT, PTT e fibrinogeno) che escluda eventuali controindicazioni all’esecuzione dello stesso (es. diatesi emorragica) e deve sospendere eventuali terapie anti-coagulanti o anti-aggreganti.
La procedura prevede che il TSRM dedicato, in collaborazione con il radiologo e/o il chirurgo senologo, posizioni la paziente su apposita poltrona dedicata (AKRUS). Tale poltrona, reclinabile e motorizzata, potendo spostare lo schienale da verticale ad orizzontale, consente di posizionare la donna da seduta a distesa, anche in decubito laterale, rendendo possibile l’esecuzione dell’esame da più angolazioni. Il personale dedicato procede, quindi, al centraggio della lesione attraverso una procedura automatica 2D o 3D, che fornisce le esatte coordinate cartesiane che definiscono la posizione nello spazio della lesione; successivamente si procede, previa anestesia locale, all’introduzione dell’ago bioptico che, essendo tranciante non necessita di incisione cutanea preliminare. Grazie alla rotazione della sonda a 360°, il tessuto viene, per effetto aspirativo, prima attratto verso una finestra contenuta nell’estremità distale dell’ago, tagliato da una lama rotante ad elevata velocità in esso contenuta e successivamente trascinato nella camera di prelievo. Il manipolo EVIVA consente cicli di prelievo di soli 4,5 secondi che rendono la procedura veloce ed efficiente; il lavaggio con fisiologica e la costante aspirazione permettono un recupero di campioni consistenti con una migliore compliance per la paziente, potendo inoltre rilasciare anestetico locale e, al termine della procedura, un marcatore della cavità bioptica di forma cilindrica (es. Trimark EVIVA-13 o Smark EVIVA-13, quest’ultimo dotato di guaina riassorbibile ecovisibile per 30 giorni).
Il sistema è collegato alla console ATEC Sapphire® per l’aspirazione sottovuoto, la raccolta dei campioni e la somministrazione di soluzione fisiologica che consente una riduzione del 25% della probabilità che si formino ematomi post-procedurali. I campioni raccolti, in genere 12, suddivisi in apposite cellette per consentirne una corretta localizzazione, vengono successivamente inviati all’Anatomia Patologica per l’analisi istologica. In caso di microcalcificazioni, prima dell’invio dei campioni, si procede ad esame mammografico degli stessi per verificare la correttezza del prelievo.
Il Lunedì successivo la procedura, si procede ad esame mammografico della mammella in studio per la verifica del corretto posizionamento della clip e, qualora necessario, al centraggio ecografico della lesione.
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